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Inviato: Lun Ott 31, 15:06:27 Educare deriva dal latino ex-ducere Descrizione: |
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Educare deriva dal latino ex-ducere. Che significa condurre fuori, ovvero far venire fuori. Educare qualcuno vuol dire perciò' far venire fuori da lui ciò che è dentro di lui. In altri termini, vuol dire aiutare qualcuno ad esprimere se stesso, ad essere quello che è, a comportarsi in modo conforme alla sua personalità . Posto che si voglia accettare l' etimo di una parola ed il senso che ne consegue. In pratica l'educazione sarebbe esattamente il contrario di ciò che comunemente si intende con questa parola, sarebbe un far uscire e non un mettere dentro, sarebbe un rafforzare la personalità dell' educando e non un formarla (forgiarla addirittura, dicevano i fascisti), sarebbe un rispettarne l' originalità e non il costringerla in un modello.
Ne conseguirebbe che le norme valide per ogni individuo possono essere soltanto quelle che l' individuo stesso si dà , quelle che l' individuo stesso elabora e che decide, in modo autonomo, di adottare come guida dei suoi propri comportamenti. Le altre, quelle imposte dall'esterno, non hanno validità alcuna. Alle volte vengono accettate, anche seguite, ma per paura o per convenienza. Sicuramente non perché hanno in qualche modo cambiato una persona. "La legge" diceva un magistrato "non ha mai fatto diventare onesto nessuno".
Aiutare qualcuno a essere e ad esprimere se stesso, dicevamo. Ma come ? Pare che ci siano due strade sole. La prima sarebbe quella di permettere all' individuo di arricchirsi, di sviluppare le proprie doti, di imparare, dunque di accumulare, esperienze. La seconda sarebbe quella di essere noi medesimi, noi educatori, quello che in effetti siamo, con lealtà , senza recitare una parte, in maniera tale da fornire all'altro, all' educando, una entità umana cui fare riferimento, con cui misurarsi ed eventualmente confrontarsi. L'antico "buon esempio", non obbligatorio da seguire ma obbligatorio da dare.
Una componente ambientale umana che mostri all' individuo il rispetto per tutti, la comprensione, la solidarietà , la giustizia, è educativa. Un ambiente che imponga le stesse virtu' mediante la legge non lo è. Una educazione così concepita sarebbe una gran bella cosa, a parer mio, per educandi ed educatori. Gli uni e gli altri scomparirebbero dal vocabolario, perché' se è vero che l'adulto può aiutare il bambino a evolvere e a dare il meglio di sé, parimenti è' vero che il bambino può aiutare l'adulto.
Tutti saremmo educatori ed educandi insieme, nessuno starebbe sopra e nessuno sotto, e forse una qualche possibilità ' di miglioramento della condizione umana spunterebbe al nostro, per ora desolato, orizzonte. Una educazione così concepita non si porrebbe il fine di far diventare tutti eguali fra loro e ai loro predecessori, tutti servi e padroni allo tempo stesso, tutti soggiogati ad un unico potere sovra-umano e disumano, ma si porrebbe il fine della distruzione del potere. Condizione imprescindibile per la nostra sopravvivenza come persone.
Una educazione così concepita sarebbe un atto d' amore, e solo questo.
dal libro Sessualità , educazione et alia - Marcello Bernardi, Mondadori _________________ Una morbida nuvolotta.... di zucchero filato alla fragola e limone |
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Inviato: Lun Ott 31, 15:06:27 Adv |
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